Italgas ha illustrato il suo ambizioso Piano 2024-2030: investimenti pari a 15,6 miliardi di euro e l’obiettivo di affermarsi come leader europeo nel settore. Grazie anche alla recentissima acquisizione di 2i Rete Gas, operazione da 5,3 miliardi di euro, il Gruppo è infatti sempre più proiettato tra i principali attori internazionali. Sul fronte del mercato, la risposta non si è fatta attendere: i titoli Italgas hanno registrato un aumento di oltre il 2% in Borsa, prima di chiudere con un incremento dello 0,56%.
Tra i fautori dell’espansione l’Amministratore Delegato Paolo Gallo che, durante la presentazione del nuovo Piano, ha evidenziato come la rete di Italgas sia unica tra i competitor per estensione, innovazione e digitalizzazione, caratteristiche fondamentali per supportare la transizione energetica. “Non è possibile realizzare la transizione senza l’uso di biometano, gas sintetici e idrogeno”, ha rimarcato il manager, aggiungendo che, nel dibattito energetico, è tempo di superare gli ideologismi. Con il supporto dell’intelligenza artificiale, la rete sarà in grado di offrire servizi più efficienti, riducendo i costi e migliorando la qualità complessiva per i clienti. Si tratta di un punto di svolta sia per Italgas sia per il Paese, sostiene Paolo Gallo, dato che il processo di digitalizzazione sta rivoluzionando settore e infrastrutture.
Grazie a una forza lavoro di oltre 6.500 dipendenti, 12,9 milioni di clienti e una rete che si estende per 154.000 chilometri, Italgas distribuisce ogni anno 13 miliardi di metri cubi di gas. Gli obiettivi finanziari del Piano al 2030 riflettono la crescita del Gruppo: ricavi per 3,6 miliardi di euro e un EBITDA di 2,8 miliardi. L’utile è destinato a crescere a doppia cifra, con un incremento annuo del 13%. Anche i dividendi vedranno un aumento significativo, con un tasso di crescita dal 4% al 5%, nonostante il massiccio piano di investimenti. Sul fronte degli investimenti, Italgas prevede di destinare 12,8 miliardi di euro alla rete italiana, 1 miliardo allo sviluppo in Grecia e 450 milioni per il settore idrico nazionale. In quest’ultimo ambito, il Gruppo esplorerà operazioni di fusione e acquisizione selettive, il tutto senza intaccare il suo attuale rating di credito. Inoltre, l’aumento di capitale da 1 miliardo di euro, previsto per la metà del 2025, sarà sostenuto da risparmi derivanti dalle sinergie e dall’uso dell’intelligenza artificiale, che porteranno a un’ottimizzazione dei costi pari a circa 200 milioni di euro. Infine, il capitale investito netto, che serve come riferimento per la regolamentazione, è previsto in crescita del 9,4% annuo fino a raggiungere i 18,2 miliardi di euro, con la possibilità di superare i 19 miliardi grazie alle gare previste.
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