Tasse e pensioni: l’editoriale di Giampiero Catone sulle proposte di Ruffini e Tridico

Giampiero Catone

Ernesto Maria Ruffini, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, e Pasquale Tridico, Presidente dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, sono due “servitori dello Stato a cui le istituzioni e i cittadini devono molto”: in uno dei suoi editoriali sul quotidiano “La Discussione”, Giampiero Catone riflette sulle proposte presentate dalle due autorità istituzionali in ambito tasse e pensioni.
In un periodo storico in cui il nostro Paese è sopraffatto dalle attuali crisi geopolitiche ed energetiche e da un generale stato di instabilità causato dalla guerra in Ucraina, i cui effetti economici si ripercuotono su famiglie e imprese con l’aumento dei prezzi e, inevitabilmente, dell’inflazione, “ci sono persone che lavorano con umiltà, saggezza e lungimiranza”. Tra queste il Direttore Ruffini, le cui riflessioni e indicazioni hanno offerto alcuni spunti su come migliorare il fisco e i pagamenti. Al Festival Internazionale dell’Economia, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha ricordato che sono circa 19mila i soggetti in Italia con almeno una cartella esattoriale: da qui la necessità di ricorrere a strumenti utili “che li facciano rientrare in carreggiata”. Che sia necessario ripensare la modalità di riscossione delle tasse è quindi evidente, ma come ricorda Giampiero Catone, il Direttore mostra una certa “apertura verso modi, tempi, e soprattutto verso accertamenti che sappiano essere pronti al dialogo”. La riorganizzazione delle norme è di fatto un punto su cui è necessario lavorare per poter procedere verso la correzione di alcune di esse con lo scopo di porre fine alla “giungla contributiva”. È inoltre urgente lavorare sull’inadeguatezza del sistema della riscossione: “Il magazzino dei crediti non riscossi attualmente ha sfondato il tetto dei 1.100 miliardi di euro”, ha riferito Ruffini. “Siamo l’unico Paese del mondo Occidentale ad avere un magazzino con crediti di 22 anni: un magazzino così, è ingestibile”. I calcoli proposti dal Direttore sono piuttosto convincenti. “Nessun paese Occidentale mantiene un magazzino di 22 anni di crediti non riscossi”, ha sottolineato Ruffini. Ciò significa “130-140 milioni di cartelle per 230 milioni di crediti da riscuotere relativi a circa 16 milioni di cittadini iscritti a ruolo”. Sono soltanto 8mila i funzionari che si ritrovano a dover gestire questo magazzino, un numero di fatto inadeguato: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione “è per legge”, ha spiegato Ruffini, “calibrato per gestire un magazzino di tre anni”. Il Direttore, ha aggiunto Giampiero Catone, ha posto nelle mani del Parlamento la ricerca di una soluzione. Tocca quindi alla politica dare risposte concrete.
Pasquale Tridico, dal canto suo, chiarisce il contrastato tema delle pensioni e della previdenza. Risale a ottobre 2021 la proposta – presentata presso la Commissione Lavoro della Camera – del Presidente dell’INPS per la flessibilità in uscita dei lavoratori che hanno superato i 62-63 anni di età. Sembra essere l’unica proposta perseguibile: raccoglie le esigenze dei sindacati intenzionati a ridurre l’età pensionabile e, al contempo, quelle del Governo che esige conti coerenti senza dispendi e disparità. Una parte dell’assegno previdenziale verrebbe erogata al momento dell’uscita anticipata dal mondo del lavoro all’età di 63-64 anni, mentre il riconoscimento della parte retributiva al raggiungimento dei 67 anni di età. Stando ai calcoli, saranno circa 332mila i cittadini a poterne usufruire nel periodo 2023-2027, con costi stimati su circa 4 miliardi di euro, e un risparmio per lo Stato di 2 miliardi dal 2027 al 2031. Sarebbe una buona partenza, ma è chiara l’urgenza di implementare una riforma organica e ampia delle pensioni.
“Dopo aver elogiato due protagonisti delle istituzioni – ha concluso Giampiero Catone – aspettiamo che la politica si svegli dai capricci dei singoli e inizi a decidere veramente come mettere in salvo il Paese”.

Per maggiori informazioni:
https://ladiscussione.com/174640/societa/ruffini-tasse-tridico-pensioni-litalia-della-concretezza/

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