Classifica dei migliori 100 brand globali del 2020: chi recupera posizioni e chi invece perde valore

Interbrand, società che da oltre 40 anni offre servizi di consulenza e valutazione per i brand, come ogni anno ha pubblicato la classifica dei migliori brand globali del 2020 (consultabile sul sito www.interbrand.com/best-brands/). Nell’elenco vengono citati i 100 migliori marchi che quest’anno hanno ottenuto eccellenti performance, nonostante le conseguenze del Coronavirus.  

Sul podio troviamo Apple (322,999 miliardi di dollari), Amazon (200,667 miliardi di dollari) e Microsoft (166,001 miliardi di dollari), Google invece è sceso al quarto posto (165,444 miliardi di dollari), seguito da Samsung (62,289 miliardi di dollari). I social media e i marchi di comunicazioni sono entrati per la prima volta in questa importante classifica: Instagram (19° con un valore di 26,060 miliardi di dollari), YouTube (30° con 17,328 miliardi di dollari) e Zoom (in ultima posizione con 4,481 miliardi di dollari). 

Il settore dell’abbigliamento ha registrato un calo dopo la chiusura dei punti vendita avvenuta in piena pandemia: i valori di Zara (35° con 14,862 miliardi di dollari) e H&M (37° con 14,008 miliardi di dollari) sono scesi rispettivamente del 13% e 14%.  

Settore in aumento invece quello della logistica, che ha avuto un ruolo importante durante il lockdown: Ups (al 24°posto con 19,161 miliardi di dollari), Fedex (75° con 7,367 miliardi di dollari) e Dhl (81° con 6,289 miliardi di dollari). 

L’aumento dei pagamenti elettronici, come conseguenza della pandemia, ha permesso anche a PayPal (60° con 10,514 miliardi di dollari), Visa (45° con 12,397 miliardi di dollari) e Mastercard (57° con 11,055 miliardi di dollari) di salire in classifica. 

“L’attuale crisi sanitaria ed economica non sarà una fase momentanea, ma segna la transizione verso un mondo diverso, dominato da nuove priorità, aspettative, possibilità e responsabilità”, ha affermato Manfredi Ricca, Global Chief Strategy Officer di Interbrand, aggiungendo che “per essere rilevante, qualsiasi brand dovrà riflettere una chiara agenda tecnologica, sociale e ambientale, basata su una profonda comprensione delle necessità delle persone”.  

Secondo Charles Trevail, Global Ceo Interbrand, “leadership, coinvolgimento e rilevanza sono i tre aspetti su cui i brand si devono focalizzare per navigare in un mercato in rapida evoluzione” e “sono la chiave per raggiungere risultati sostenibili nella crisi attuale, costruendo la fiducia dei clienti e la resilienza aziendale. Definendo un’ambition e perseguendola con coraggio e coscienza, i brand possono aiutare a dare un senso al caos e vedere oltre, sostenendo un nuovo decennio di possibilità”. 

Nella top 100 troviamo anche i marchi italiani Gucci (32° con 15,675 miliardi di dollari), Ferrari (79° con 6,379 miliardi di dollari) e Prada (99° con 4,495 miliardi di dollari).  

Lidi Grimaldi, Managing Director della sede italiana di Interbrand, ha affermato che “i brand italiani hanno dimostrato come chiarezza di visione, resilienza e capacità di cambiamento siano stati fondamentali per affrontare le conseguenze della pandemia in ambiti premium nei quali operano”, ha poi aggiunto che “le loro sono storie di grande interesse il cui denominatore comune è la determinazione nel perseguire e valorizzare il proprio DNA”. 

Il valore dei migliori brand globali del 2020 ammonta a 2.336,491 miliardi di dollari, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente. 

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