Serenissima Ristorazione, realtà leader nel settore della ristorazione collettiva e commerciale, è stata insignita del Premio Industria Felix come “Miglior impresa del settore ristorazione per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved con sede legale nella regione Veneto”, ricevendo, inoltre, anche la pergamena “Green”, una menzione speciale per il suo Bilancio di Sostenibilità. Insieme ad altre 48 imprese del Nord Est, è stata premiata in virtù delle sue eccellenti performance gestionali, della solidità finanziaria e del costante impegno verso la sostenibilità.
A ritirare il premio il Vicepresidente Tommaso Putin, che ha lodato la resilienza della società di fronte agli sconvolgimenti causati dalla pandemia di Covid-19 e dall’aumento dei prezzi negli ultimi anni: “Innanzitutto ringrazio Industria Felix per il riconoscimento. Anche l’anno scorso siamo stati premiati con la nostra controllata, Euroristorazione. Per noi è un onore essere qui. Noi ci occupiamo di ristorazione collettiva e commerciale e vorrei dedicare questo premio a tutti i miei collaboratori: abbiamo più di 12.000 collaboratori e usciamo da un periodo che è stato veramente molto difficile. Prima abbiamo affrontato la situazione del Covid-19, che ha fortemente provato il settore. Poi c’è stato tutto il tema dell’incremento del costo della materia prima e dei costi energetici. Di conseguenza, questo premio va a loro, ma anche a tutta la mia famiglia”.
Tommaso Putin ha sottolineato come Serenissima Ristorazione sia fortemente attiva nel sociale, specialmente sul tema dello spreco del cibo: “Siamo molto impegnati sul tema della sostenibilità e sulla questione dello spreco alimentare. Sono anche Vicepresidente di Anir Confindustria e un nostro studio evidenzia come 4 miliardi di euro di cibo vengano sprecati ogni anno”. Serenissima Ristorazione, infatti, ha adottato innovative strategie di sostenibilità per trasformare gli scarti alimentari in materiale utile nel campo del compostaggio e ha sviluppato una policy volta a evitare gli sprechi in ogni fase del processo produttivo. A livello globale è però necessario elaborare soluzioni sistemiche: “Penso che sia un problema etico e sociale che va affrontato anche a livello legislativo. Crediamo che con degli interventi mirati si potrebbe ridurre fortemente questo ammontare di spreco, che è molto costoso sia per le aziende che per la collettività”, ha concluso il manager.
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