Uber vince il referendum in California

Gli autisti di Uber non saranno riconosciuti come dipendenti. Questo è quanto è stato deciso dal referendum che i cittadini californiani hanno votato il 3 novembre 2020. 

La Proposition 22, o Prop 22, è il referendum promosso da Uber, Lyft e altre aziende appartenenti a quella che viene chiamata Gig Economy (ovvero l’economia basata sul lavoro occasionale e a chiamata) per mantenere lo status quo del loro business e vincere la battaglia legale contro lo stato della California. 

Secondo la Corte d’Appello, Uber e Lyft violavano la legge entrata in vigore lo scorso 1 gennaio (la A.B.5), la quale imponeva ai datori di lavoro di queste piattaforme di classificare gli autisti come personale dipendente. Dopo il voto e una campagna elettorale che sono costati alle aziende 200 mila dollari, facendo passare il referendum come il più caro nella storia della California, i cittadini si sono espressi a favore del referendum. Il 58% degli elettori ha sostenuto la cancellazione della norma statale e il 42% ha votato invece contro la proposta delle aziende. Stando a quanto riportato dall’ufficio del Segretario di Stato della California, ha partecipato il 77% delle persone aventi diritto.

La Proposition 22 prevede che le aziende potranno continuare a considerare i propri autisti come liberi professionisti e non come lavoratori dipendenti, per cui non saranno pagati ad esempio per i tempi di attesa tra un cliente e l’altro. Allo stesso tempo però scendono a compromessi, decidendo di riconoscere ai lavoratori una retribuzione di base e una copertura sanitaria minima. Grazie al referendum, secondo una stima, Uber e Lyft risparmieranno circa 100 milioni di dollari all’anno sui costi di occupazione.

Sono in molti gli autisti di Uber che hanno votato a favore. Joe Renice, un autista che lavora per Uber nella città di San Francisco, dice: “È un lavoro che mi permette di guadagnare più di 100.000 dollari all’anno. E lo faccio nella più totale libertà e flessibilità.” Sostiene infatti che l’aspetto più importante secondo lui è proprio “la possibilità di farlo quando, dove e come (gli) pare”. Però riconosce anche che “non è per tutti. Per alcune persone è meglio essere dipendenti. Ma non per me”.

Intanto la vittoria in California ha portato le azioni di Uber e Lyft a salire nel pre-market trading, registrando una crescita, rispettivamente, del 13,67% e del 15,86%. 

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