AgriDataKPI: la piattaforma digitale che rivoluziona l’agricoltura sostenibile italiana

AgriDataKPI

Il futuro dell’agricoltura mediterranea ha trovato la sua bussola digitale. AgriDataKPI emerge come la risposta tecnologica alle sfide climatiche ed ambientali che attraversano il settore primario italiano. Questa piattaforma rivoluzionaria, finanziata dall’Unione Europea attraverso NextGenerationEU, rappresenta il ponte tra tradizione agricola e innovazione digitale, coniugando produttività e rispetto ambientale in un unico strumento operativo.

La forza di questa soluzione risiede nella sua capacità di orchestrare dati provenienti da fonti multiple – satelliti, sensori, stazioni meteorologiche – trasformandoli in indicatori chiari e actionable per agricoltori e consulenti. Come sottolineato da Matteo Munaro di Image Line®, il sistema promette “accesso diretto ai dati elaborati in output fruibili, maggiore efficienza nell’impiego degli input agricoli e riduzione dell’impatto ambientale“. Il professor Daniele Trinchero del Politecnico di Torino evidenzia come “la digitalizzazione in agricoltura è uno strumento fondamentale per contrastare gli effetti del cambiamento climatico“, mentre lo staff del progetto ha quantificato aumenti di produttività del 21% e miglioramenti nell’efficienza idrica del 25%. La piattaforma monitora parametri critici come le fasi fenologiche (BBCH), lo sviluppo vegetativo (LAI) e lo stato idrico (CWSI), offrendo un supporto decisionale basato su evidenze scientifiche.

L’iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di open innovation, nato dalla collaborazione tra Image Line®, Sysman Progetti & Servizi Srl e un network accademico che include Università Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Torino, Università di Foggia, Genova, Torino e Politecnica delle Marche. Presentato durante il convegno “Agricoltura mediterranea: sostenibile, digitale, innovativa” tenutosi a Bari il 28 agosto, il progetto si inserisce nel più ampio framework dello Spoke 6 del Centro Nazionale Agritech. Come spiegato dalla professoressa Paola Battilani dell’Università Cattolica, l’obiettivo è “mettere d’accordo le esigenze di consumatori, politici e agricoltori, quindi ottimi risultati e minimo impiego di mezzi di difesa chimici”, rendendo gli strumenti avanzati “a portata degli utilizzatori finali“.

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