Huawei, società cinese e leader mondiale nel mercato delle telecomunicazioni, sta vivendo un periodo di forte pressione, come afferma lei stessa.
Il 2020 è stato e sarà un anno difficile per molte aziende in tutto il mondo, ma in particolare per Huawei che nell’ultimo anno sta subendo una diminuzione della crescita dei ricavi. Questo è dovuto sia al diffondersi della pandemia, sia alle restrizioni messe in atto dal governo degli Stati Uniti.
Trump infatti ha inserito la società cinese nella blacklist americana delle entità commerciali; ritiene che l’azienda compia atti di spionaggio nei confronti degli Stati Uniti. Con le nuove limitazioni introdotte dagli Stati Uniti, i componenti che sono stati prodotti o sviluppati con software o macchinari creati in America non possono essere venduti dalle aziende estere alla società cinese.
Già lo scorso anno Google ha interrotto la collaborazione con Huawei creando non pochi problemi, infatti è importante ricordare che il sistema operativo installato sugli smartphone della società cinese è Android, sistema sviluppato appunto da Google.
La società cinese, in un’affermazione a Android Authority, ha detto: “impedire a Huawei di fare business negli Stati Uniti non li renderanno più sicuri o più forti; invece, questo li limiterà ad alternative inferiori e più costose, lasciando gli Stai Uniti indietro nella distribuzione del 5G”.
Il fatturato del colosso cinese, nel periodo che va da gennaio a settembre, si è concluso con 671,3 miliardi di Yuan (che equivalgono a 100,7 miliardi di dollari). Si è registrata quindi una caduta del margine di profitto che è sceso all’8%, rispetto all’8,7% dell’anno scorso.
L’azienda ha però affermato che farà il possibile per trovare delle soluzioni che le permetteranno di sopravvivere e di andare avanti.
Nonostante il forte rallentamento nella crescita dei ricavi, quest’anno Huawei è entrata nei 100 Best Global Brands 2020, posizionandosi all’80esimo posizione con un valore di 6,30 miliardi di dollari.