Nel mondo dei videogiochi, dove l’avanzamento tecnologico è una costante, c’è un angolo dove la nostalgia si mescola alla sostenibilità. Mentre le nuove console spingono i confini dell’immaginazione, c’è un fascino intramontabile per i classici, come il leggendario Game Boy di Nintendo. Ma cosa succede quando un’azienda decide di dare nuova vita a questi tesori del passato?
Retrospekt, un’azienda con sede a Milwaukee, Wisconsin, ha preso l’iniziativa di riportare alla gloria i Game Boy di trentacinque anni fa. In occasione del 35° anniversario del lancio della console in Giappone, la società ha deciso di celebrare non solo il passato, ma anche la sostenibilità e l’importanza dei ricordi.
Guidati da Adam Fuerst, co-proprietario e CEO di 37 anni, Retrospekt ha fatto della missione di riportare in vita i dispositivi tecnologici dismessi un lavoro quotidiano. Da Game Boy a iPod, da Polaroid a Walkman, l’azienda si impegna a riportare in funzione questi oggetti del passato, riscoprendone il significato culturale e affettivo.
L’idea dietro all’azienda è nata in modo informale, mentre Adam e sua moglie Kori frequentavano la scuola di specializzazione. Ciò che era iniziato come un hobby è diventato una missione aziendale, spinta dalla passione per la preservazione della storia e dalla consapevolezza dell’importanza della sostenibilità. In un mondo dominato dalla produzione di massa e dall’obsolescenza programmata, Retrospekt rappresenta una voce controcorrente, promuovendo la riparabilità e il recupero dei beni tecnologici.
L’azienda non si limita a riparare i dispositivi esistenti, ma crea anche nuovi prodotti con uno stile retrò, mantenendo viva l’estetica e l’esperienza dei vecchi tempi. Con un team di circa 40 persone, la società è in grado di dare nuova vita a centinaia di prodotti al mese, dimostrando che la sostenibilità e l’innovazione possono andare di pari passo.
L’iniziativa di Retrospekt non è solo un esempio di come la sostenibilità possa essere integrata nel settore dei videogiochi, ma anche di come i ricordi e la nostalgia possano guidare l’innovazione. Riportare in vita i Game Boy di trentacinque anni fa non è solo una questione di riparazione di dispositivi; è un atto di preservazione della storia e di connessione con il passato.