Pista ciclabile o treno sulla tratta Fano-Urbino. Luigi Cantamessa: possono coesistere

Luigi Cantamessa

Dopo aver partecipato al convegno “Marche sui binari giusti”, il Direttore Generale della Fondazione FS Italiane Luigi Cantamessa si è collegato in diretta Facebook dalla stazione dismessa di Urbino per parlare del futuro della ferrovia.

La diretta di oggi insieme agli amici dell’Associazione Ferrovia Valle Metauro, che in questi anni si sono battuti, anche in contesti politici diversi, e hanno tenuto fede alla volontà di far tornare il treno in questa valle, è una piccola constatazione di come la rotaia resista alla prova del tempo e un modo per accendere un faro sulla situazione”, ha sottolineato il manager, che si è detto contrario all’idea di riattivare il treno solo per i turisti. “Ho sempre dichiarato che le linee da qui verso la costa non debbano essere turistiche, perché Urbino merita molto di più – ha affermato – Questa ferrovia non ha solo il dovere di portare qui turisti, e sarebbe già bello, ma anche quello di connettere Urbino alle vie ferrate del Paese”.

Luigi Cantamessa ha poi proseguito esprimendosi in merito alla diatriba, accesa da tempo, tra chi vorrebbe ripristinare il treno Fano-Urbino e chi, invece, vorrebbe usare la tratta per realizzare una pista ciclabile. Qualche Comune ha anche avanzato l’ipotesi di costruire una pista ciclabile temporanea che verrebbe rimossa con il ritorno del treno. Per il Direttore Generale della Fondazione FS Italiane “pensare che le due cose si facciano la guerra è immaginare una lotta tra due futuri del Paese. Non è possibile concepire che in zone di scarsa conurbazione, come la vostra valle, che è bella, ma larga, le piste ciclabili siano disegnate al di sopra di un binario”. Se un’arteria ferroviaria può tornare a vivere, sostiene, “la pista ciclabile si disegna a lato. Il sedime c’è, sia per il treno, sia per le bici”. Dopodiché si è rivolto a chi strumentalizza la questione per fini politici: “È ora di smetterla con gli accesi dibattiti politici, la ciclabile si può fare e al contempo questa ferrovia può essere riattivata”.

Tornando sull’idea del “treno turistico”, Luigi Cantamessa ha ribadito, senza giri di parole, che “sarebbe stupido”. La ferrovia “va fatta ripartire con un treno ordinario e poi, di domenica, quando il pendolarismo scema, arriveranno quelli turistici”. La sua visione è condivisa pure dalla Fondazione, la quale ha riaperto 1.000 chilometri di ferrovie in dieci anni. “Lo abbiamo fatto altrove, quindi vogliamo portare anche qui questa messaggio di unità”.

Per maggiori informazioni:

https://www.ilrestodelcarlino.it/fano/cronaca/ferrovia-fano-urbino-ciclovia-e4fd06fe

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