“iO Donna” intervista Cristina Scocchia. Essere donna e professionista? “Mai cadere nella trappola di sminuire le proprie capacità”

Cristina Scocchia

Dieci donne da ascoltare per trarre ispirazione e costruire una vita professionale di successo. Le ha intervistate Maria Laura Giovagnini per “iO Donna”, rivista settimanale del “Corriere della Sera”. Tra queste Cristina Scocchia, manager di grande esperienza internazionale e oggi Amministratore Delegato di Illycaffè.
Ripercorrendo alcune fasi importanti della propria carriera, la manager ha tratteggiato un modello di professionista che coniuga passione, leadership e carattere. Ad ogni modo, però, tutto inizia con il primo curriculum: “Cosa puoi scriverci, a vent’anni? Ho messo che facevo la volontaria sulle autoambulanze della Croce Rossa, che ero stata boyscout”, racconta nell’intervista. Ma questo è bastato per entrare in Procter&Gamble, multinazionale incontrata durante un career day all’Università Bocconi di Milano: “È stata la svolta della mia vita”. Dopo tre mesi di stage viene assunta nonostante debba ancora completare l’università: lavorando di giorno e studiando di notte, parallelamente porta avanti gli studi e si laurea in Economia e Commercio con il massimo dei voti. “Un sogno. Un’enorme opportunità per crescere”, ricorda dell’esperienza in Procter&Gamble: “Mi hanno costruito un percorso completo: marketing, commerciale, Medio Oriente, Africa… Grazie a loro ho avuto le carte in regola per diventare AD di L’Oréal Italia a 39 anni. Peccato che le aziende italiane non investano così sui giovani”.
A tal proposito, cosa consigliare a chi è agli esordi della propria carriera lavorativa? Per Cristina Scocchia sono fondamentali leadership, visione strategica, pensiero a lungo termine e a 360°. E non soltanto agli inizi del percorso: “Prendere decisioni impopolari mettendoci la faccia. Condividere i successi e tenere solo sulle proprie spalle le difficoltà. La capacità di creare team compatti”. Non da ultimo, aggiunge, “integrare il valore con i valori. Per chi sta al vertice ci vorrebbe una sorta di giuramento di Ippocrate: non solo logiche economiche, ma un codice etico elevato”. I traguardi sono connessi alla passione, alla determinazione e alla resilienza: “Puoi riuscire o no, ma devi scendere nell’arena. Poi dimostrarsi autentici, nei punti di forza e nelle debolezze: è l’approccio migliore sin dal primo colloquio di lavoro, hai davanti persone che si accorgono se fingi. E umiltà: testa bassa e imparare”.
Aggiungendo, inoltre, come la leadership sia una questione di carattere e non di genere, l’AD di Illycaffè sottolinea che “noi donne spesso cadiamo nella trappola di sminuire le nostre capacità”: il consiglio di Cristina Scocchia è non avere sensi di colpa dovuti a retaggi culturali, come quelli che vogliono le donne in posizioni non al vertice e, di conseguenza, meno remunerate. Nelle aziende italiane, commenta, “solo il 3% degli AD è donna”. Ma i retaggi confluiscono anche nell’estetica e nel conciliare maternità e carriera: “Non ci sono ricette universali: a me piace essere curata, ma senza ossessioni. Non ho mai voluto che diventasse un obbligo neppure quando lavoravo in aziende del beauty”, riferendosi al precedente incarico di AD in KIKO Milano.
Sul tema della maternità, “anche qui, nessuna ricetta valida per tutte. La mia è stata: imparare a delegare e a non avere sensi di colpa. Non dimenticherò mai quella volta che, atterrata negli Stati Uniti, telefonai e mamma mi disse che mio figlio aveva fatto il primo passo. Ero in lacrime: ‘Mi sono persa il primo passo!’. Poi ho deciso – prima con la testa e, dopo, con il cuore – di non sentirmi più in colpa: quando sono con lui ci sono al 100%”. Il punto focale, conclude Cristina Scocchia, è “far diventare normalità che i compiti siano ripartiti. Secondo l’Istat: il 70-80% della cura della casa, dei figli, degli anziani spetta alle donne, per una media tra le tre e le sei ore al giorno. Un secondo lavoro, praticamente”.

Per leggere l’intervista completa:
https://cristinascocchia.it/wp-content/uploads/2022/03/cristina-scocchia-io-donna-2022.pdf

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