A fronte della crisi del gas inasprita dal conflitto in Ucraina, l’Italia corre ai ripari e approva la norma “Salva gas”. La norma, che fa parte di un pacchetto di misure urgenti dedicate al conflitto tra Russia-Ucraina e che comprende, tra le altre cose, l’invio di aiuti e mezzi militari al Paese governato da Zelens’kyj, permetterebbe di ridurre il consumo di gas delle centrali elettriche attualmente attive e aumentare la produzione da altre fonti. Già prima di dichiarare lo stato di pre-allerta sul gas, il presidente Mario Draghi aveva parlato di “approntare tutte le misure necessarie per gestire al meglio una possibile crisi energetica”, allo scopo di “non farci trovare impreparati” e aprendo anche alla possibilità di riaprire le centrali a carbone “per colmare eventuali mancanze nell’immediato”.
Il 45% del gas in Italia proviene infatti dalla Russia e qualora la situazione dovesse precipitare ulteriormente, sarebbe quindi necessario conservare il gas ancora a disposizione e ricorrere a fonti alternative per la produzione di energia. Una maggiore flessibilità nell’uso di diverse sorgenti di energia permetterebbe di conservare le scorte disponibili e non utilizzare come fonte principale. Al contempo si è pensato però di rafforzare gli accordi con l’Algeria, innalzando i flussi dei gasdotti non a pieno carico, come il Transmed dall’Algeria e il Tap dall’Azerbaijan.
Il Ministro degli Esteri Luigi di Maio si è recato così ad Algeri insieme all’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi per incontrare il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune e discutere del rafforzamento della collaborazione tra Italia e Algeria, sia in ambito economico che energetico. A questo incontro è seguito quello con il Ministro degli Esteri algerino Ramtane Lamamra e il Ministro dell’Energia Mohamed Arkab. “Stiamo portando avanti un concreto impegno per negoziare e rendere operative in tempi rapidi forniture addizionali di gas alla luce della crisi in Ucraina. Il nostro obiettivo è tutelare imprese e famiglie italiane dagli effetti di questa atroce guerra”, ha affermato Di Maio. Stando a quanto riportato da fonti dell’agenzia di stampa Nova, l’Algeria si sarebbe già detta disponibile a fornire all’Italia quantità maggiori di gas nel breve, medio e lungo termine. È stato lo stesso Toufik Hakkar, CEO del colosso pubblico algerino degli idrocarburi, Sonatrach, a rendere noto che la società sarebbe pronta a fornire più gas a tutta l’Europa, passando per l’Italia attraverso il gasdotto Transmed. “Sonatrach è un fornitore affidabile di gas per il mercato europeo ed è disposto a sostenere i suoi partener a lungo termine in caso di situazioni difficili: l’Europa è il mercato naturale di predilezione per l’Algeria da cui al momento riceve l’11% delle sue importazioni di gas”, ha dichiarato.