Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente hanno stilato il documento intitolato “Verso un modello di economia circolare per l’Italia” per l’attuazione della Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile: il progetto “ha l’obiettivo di fornire un inquadramento generale dell’economia circolare nonché di definire il posizionamento strategico del nostro paese sul tema, in continuità con gli impegni adottati nell’ambito dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, in sede G7 e nell’Unione Europea”. Tali obiettivi sono pienamente condivisi da Riva Acciaio, il principale player italiano ed europeo nel settore siderurgico, che nella sfida ecosostenibile vuole condurre l’industria del comparto verso un’economia circolare e verso principi sempre più green. La produzione industriale, soprattutto nell’ambito siderurgico, genera un’elevata percentuale di emissioni di CO2 e proprio per questa ragione è necessario ideare sistemi produttivi in ottica green e incentivare pratiche circolari: l’ideazione di prodotti più durevoli nel tempo e maggiormente riciclabili; l’utilizzo di materiali che riducano il rifornimento da materie prime nuove e la valorizzazione dei materiali sono alcuni esempi di pratiche volte a supportare l’economia circolare del Paese. Per quanto riguarda i prodotti utilizzati nei processi industriali le caratteristiche dell’acciaio favoriscono la transizione delle industrie siderurgiche: tale materiale è riciclabile e durante le fasi di riutilizzo non perde le sue proprietà originali, quindi risulta essere pienamente in linea con gli obiettivi ambientali. A tal proposito Riva Acciaio è già impegnata nella produzione sostenibile dell’acciaio utilizzando rottame “end of waste”. Inoltre il contributo dei forni elettrici rende l’etica del Gruppo ancora più green: l’operato dell’azienda è conforme con l’Accordo di Parigi e con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.