Tesla dice addio al Bitcoin: l’attenzione ora è rivolta al Dogecoin

Il 13 maggio Elon Musk, CEO di Tesla, ha annunciato che la casa automobilistica non accetterà più il Bitcoin come metodo di pagamento per l’acquisto dei veicoli elettrici.  

Il motivo, spiegato attraverso Twitter, sembra essere il troppo inquinamento causato dal processo di “mining” della criptovaluta e dalle varie transazioni che richiedono l’uso di fonti fossili: l’estrazione del Bitcoin a livello mondiale comporta un elevato consumo di energia che, secondo alcuni ricercatori dell’Università di Cambridge, può essere paragonato al fabbisogno dell’intera Argentina.   

A febbraio la società di Elon Musk ha reso noto l’investimento di circa 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin e i ricavi della vendita di una parte di tale criptovaluta sono ammontati a 272 milioni di dollari. Inoltre, a fine marzo l’annuncio di Tesla ha confermato la possibilità di acquistare i veicoli elettrici attraverso il Bitcoin. Circa due mesi dopo il Gruppo sembra fare un passo indietro cambiando la propria opinione sul Bitcoin e volgendo l’attenzione su altre criptovalute. La dichiarazione di Elon Musk ha ovviamente avuto ripercussioni sul mercato finanziario: pochi minuti dopo l’annuncio il prezzo del Bitcoin è sceso del 5% fino a diminuire del 16%, le quotazioni sono crollate da circa 51 mila dollari a 46 mila dollari. 

Il 13 maggio il CEO di Tesla ha allegato su Twitter un immagine di testo spiegando il motivo per cui la casa automobilistica non accetterà più il Bitcoin come metodo di pagamento preferendo altre criptovalute con un minore impatto ambientale: “Tesla ha sospeso gli acquisti di veicoli tramite l’uso di Bitcoin. Siamo preoccupati riguardo al rapido incremento dell’uso di combustibili fossili per il mining e le transazioni di Bitcoin, specialmente il carbone, il quale ha le peggiori emissioni di qualsiasi altro carburante. La criptovaluta è una buona idea su molti livelli e crediamo che abbia un futuro promettente, ma non si può concretizzare con un grande costo per l’ambiente. Tesla non venderà alcun Bitcoin e intendiamo usarlo per le transazioni non appena il mining passerà a energia più sostenibile. Stiamo anche rivolgendo l’attenzione ad altre criptovalute che usano meno dell’1% dell’energia per transazione di Bitcoin”. 

Sembrerebbe quindi che la società stia valutando altre criptovalute mostrando interesse verso il Dogecoin: “Stiamo lavorando con gli sviluppatori di DOGE per migliorare l’efficienza delle transazioni. Potenzialmente promettente”, ha svelato Elon Musk il giorno dopo aver detto addio al Bitcoin. La notizia ha fatto impennare il prezzo del Dogecoin che ha superato i 50 centesimi di dollari.  

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