Secondo le ultime fonti la società giapponese Panasonic Corporation, conosciuta per la vendita di prodotti di elettronica di consumo, sarebbe in procinto di acquisire l’azienda americana fornitrice di software Blue Yonder, precedentemente nota come JDA, con lo scopo di potenziare i servizi di gestione della supply chain.
Panasonic negli ultimi anni si è specializzata nella creazione di componenti e nella fornitura di servizi per le altre aziende (come le batterie destinate alle auto elettriche della famosa casa automobilistica Tesla), mentre la compagnia americana si serve del machine learning e dell’intelligenza artificiale per supportare e aiutare le imprese nella gestione delle supply chain che coordinano le fabbriche con i magazzini e con i rivenditori.
Nonostante non sia arrivato ancora nessun comunicato ufficiale con la conferma di una possibile intesa tra le due società, alcuni rumors affermano che Panasonic stia per investire 700 miliardi di yen, o meglio 6.45 miliardi di dollari, per chiudere l’accordo. Questa mossa strategica rappresenterebbe la più grande acquisizione effettuata negli ultimi undici anni da parte della società giapponese.
Nel 2011 Panasonic ha sborsato una somma di 800 miliardi di yen per far sì che le società Sanyo Electric e Panasonic Electric Works diventassero due filiali sotto il suo controllo. In più, lo scorso anno l’azienda nipponica ha speso circa 86 miliardi di yen per acquisire la quota di minoranza del 20% di Blue Yonder, ottenendo così un posto nel consiglio di amministrazione, e se la fusione di cui tanto si parla negli ultimi giorni dovesse andare in porto, allora Panasonic otterrebbe anche il resto delle quote degli azionisti, incluse quelle di Blackstone Group Inc, una delle più grandi società finanziarie del mondo. Le fonti affermano che l’acquisizione verrà finanziata interamente dai capitali di proprietà della società giapponese, nonostante siano da tenere in considerazione anche altre possibili forme di finanziamento.
L’azienda giapponese, con l’azione da miliardi di dollari potrebbe così fare uso di una combinazione di hardware, software, dispositivi e sensori per supportare le aziende e aiutarle a migliorare la loro efficienza operativa e offrire ai clienti servizi impostati sul machine learning per un controllo ottimale degli approvigionamenti.
Non resta che attendere eventuali conferme o smentite da parte delle due società interessate.