Il vaccino anti COVID-19 e l’accordo con la UE per 300 milioni di dosi

In questi mesi di restrizioni, paure, difficoltà, chiusure e sacrifici tutto il mondo ha sperato di poter tornare presto ad una vita quanto più possibile vicino alla normalità. E oggi, un futuro più roseo non sembra essere più così lontano. Con l’annuncio dell’azienda statunitense Pfizer e la tedesca BioNTech sull’alta efficacia del proprio vaccino ancora in fase di sperimentazione, il mondo intero ha tirato un sospiro di sollievo. 

Il vaccino, BNT162b2, ha mostrato un’efficacia di oltre il 90% sui 43,538 partecipanti di diverse etnie e potrebbe quindi prevenire il COVID-19. Deve essere mantenuto a basse temperature (circa -70 gradi) e dovranno essere somministrate due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra. Le due aziende si aspettano di produrre in totale 1,3 miliardi di dosi nel 2021. 

Albert Bourla, CEO Pfizer, ha dichiarato che questo vaccino potrà contribuire a porre fine alla pandemia, è il primo passo verso una soluzione sicura ed efficace. Sottolinea però che “Sono necessari anche ulteriori dati sulla sicurezza che stiamo continuando a raccogliere nello studio clinico in corso”. 
Il CEO BioNTech, Ugur Sahin, ha affermato che l’obiettivo principale è quello di assicurare un vaccino a tutto il mondo, il prima possibile. 

Ovviamente, queste buone notizie hanno suscitato qualche incertezza. In tanti si chiedono quale possa essere l’efficacia su quella porzione di popolazione che più sta soffrendo questa pandemia, e cioè le persone anziane. Un altro dubbio riguarda l’efficacia a lungo termine che ad oggi è ancora sconosciuta e inoltre, ci si chiede se il vaccino potrà prevenire l’infettività, cioè se i cittadini vaccinati oltre a non avere sintomi, non saranno contagiosi.  

Ieri è arrivata una notizia incoraggiante per tutta l’Europa, la Commissione Europea ha firmato l’accordo con le due aziende per ricevere 200 milioni di dosi del vaccino con l’opzione di poterne chiedere altre 100 milioni. I vaccini per gli Stati Membri verranno prodotti nella sede della BioNtech in Germania e nella sede della Pfizer in Belgio. Questo è il quarto contratto firmato dalla UE, oltre a quelli firmati con AstraZeneca, Sanofi-GSK e Janssen Pharmaceutica NV. 
“Con questo quarto contratto stiamo ora consolidando un portafoglio di vaccini sperimentali estremamente solido, molti dei quali già in fase di sperimentazione avanzata. Una volta autorizzati, verranno tempestivamente resi disponibili e ci consentiranno di compiere un passo avanti verso una soluzione sostenibile della pandemia”, ha commentato ieri la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha affermato che l’accordo preso “È un esempio eloquente di ciò che l’UE può raggiungere lavorando di concerto, in quanto Unione, ed è anche emblematico di ciò che una futura Unione europea della salute sarà in grado di realizzare”, ma c’è ancora tanto lavoro da fare, i governi devono lavorare sodo per non ritrovarsi impreparati una volta che le dosi saranno pronte e per risolvere gli aspetti che risultano essere i più complicati, come la logistica, la conservazione e la somministrazione dei vaccini alla popolazione. 

Sembra esserci finalmente uno spiraglio alla fine di questo tunnel, ma la strada per una soluzione definitiva è ancora lunga. 

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