Secondo “El Paìs”, il Governo spagnolo sarebbe intenzionato ad accettare gli aiuti diretti, 72,7 miliardi di euro, non rimborsabili dell’Unione Europea, rifiutando invece i 70 miliardi di prestiti. Le fonti del giornale madrileno sarebbero alcuni informatori interni del Ministero dell’Economia e qualcuno della Moncloa, sede della presidenza del Governo spagnolo. Perché quello che fa la Spagna potrebbe interessare anche noi e la Grecia? I tre Paesi mediterranei dell’Europa meridionale sono proprio quelli che potrebbero accettarlo per la grave situazione economica che li riguarda: in realtà, non sembra proprio essere così, anzi è il contrario. Abbiamo già assistito al “fallimento” della Grecia dovuto all’incremento del debito privato che poi si è trasformato in debito pubblico. Ciò è avvenuto per l’ingente afflusso di capitali dal Nord Europa (non solo ma principalmente dalla Germania per speculare sulla differenza del tasso di interesse). Questo portò ad un brusco incremento del debito privato che si riversò nell’acquisto di beni e servizi dei Paesi del Nord Europa mettendo in crisi la bilancia dei pagamenti e quindi riversandosi sul debito pubblico nazionale (Ciclo di R. Frenkel). Vediamo la prospettata possibilità per l’Italia di utilizzare i fondi del Recovery Fund dopo che la Commissione Europea avrà approvato il Recovery Plan. Significa che l’Italia per accedere a quei fondi (si tratta di disponibilità italiane che vengono trasferite all’UE per poi essere chieste dall’Italia, cambiando legislazione e pagando gli interessi previsti) dovrà preventivamente preparare un Recovery Plan secondo le direttive stabilite dall’UE e sottostare alla sua preventiva approvazione. Questo significa che il recupero dell’economia italiana NON sarà un disegno programmatico domestico che risponda alle necessità domestiche italiane ma dovrà, per essere approvato, rispondere alle peculiarità di recupero volute dall’UE. Deciderà l’UE come dovrà essere il recupero dell’economia italiana, non l’Italia (una delle nefaste conseguenze della perdita della sovranità monetaria). Quando approvato il Recovery Plan e se il Recovery Fund verrà approvato da tutti (nessuno escluso) i Paesi dell’eurozona, allora e solo allora l’Italia potrà accedere ai fondi (disponibilità finanziarie italiane che ritornano in Patria gravate da interessi cambiando legislazione).