Bankitalia: in aumento le aziende italiane in debito a causa del Covid-19

Un’analisi di Bankitalia ha dimostrato che, nel secondo trimestre del 2020, l’esposizione complessiva delle imprese sul PIL è salita del 73%, sembra essere per “colpa” della flessione del risultato lordo e della minore capacità di autofinanziamento. Per le aziende italiane, il mancato ricavo e le spese a vuoto durante la pandemia si misurano soprattutto con un progressivo peggioramento del passivo, ed è questa la cosa che fa sicuramente più preoccupare lo Stato e il Governo Conte. In questi cinque mesi di fase 2, l’Italia stava andando incontro verso un lento, ma costante, progresso economico, facendo registrare dati rassicuranti riguardo disoccupazione ed aumento del PIL. L’ultimo bollettino economico di Bankitalia segnala, invece, che nel secondo trimestre il debito complessivo delle imprese in percentuale del PIL è salito al 73%, un livello più basso di quello medio dell’area euro, ma comunque da monitorare. Proprio a testimoniare il fatto che le imprese, soprattutto il settore secondario di fabbriche, officine, industrie, era riuscito a rialzarsi, seppur con parecchie difficoltà. La maggiore esposizione è legata principalmente alla flessione del risultato lordo di gestione (più forte rispetto a quella del valore) e alla minore capacità di autofinanziamento. “A seguito degli effetti dell’emergenza sanitaria”, spiega via Nazionale, “la quota del debito facente capo alle imprese che possono essere classificate come più rischiose è destinata a registrare un aumento, in parte attenuato dalle misure di sostegno finora introdotte”.

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